The Parmigianer #70

Illustration by Federico Bonfiglio - EDICOLE.

A Parma, ci sono ancora, ogni tanto, le edicole.
Piccoli pezzi di città che resistono al tempo, al Wi-Fi, alla fretta.
E le notizie arrivano ancora di carta.
Non vibrano, non suonano, non interrompono niente.
Le devi andare a prendere. A piedi. Che uno pensa che servano per i giornali, ma quelli sono solo una scusa.
Scuse per parlare, per esserci, per vedersi in faccia.
Ti fermi, chiedi, saluti, dici cose a caso.
E dietro c’è sempre uno, o una, che ti conosce anche se non sa come ti chiami.
Che magari sa che prendi sempre la Gazzetta, o solo i numeri dell’Enigmistica.
Ma più che altro sa che passi. E che se un giorno non passi, qualcuno se ne accorge. E che se chiudono anche quelle, poi non so.
Perché magari non sembra, ma ogni tanto succede che uno passa davanti all’edicola e si sente meglio.
Non perché ha comprato il giornale, o perché ha letto una notizia bella, che tanto le notizie belle sono rare.
Ma perché quell’edicola lì, quel chiosco piccolo, quel signore o quella signora dietro il vetro, ci sono ancora.

E se spariscono, sparisce anche un po’ quel modo lì di tenere insieme le cose.
Quelle piccole, leggere, ma importanti.
Tipo la signora che compra il giornale anche se lo sa già tutto da internet.
O il bambino che vuole le figurine e spera di trovarci i calciatori del Parma.
O quello che dice solo buongiorno, ma lo dice da quarant’anni. Io dico che le edicole sono un po’ come le piazze, ma in piccolo.
E sarebbe un peccato, proprio un peccato, se un giorno, passando per Via Mazzini o per la piazza, non ci fossero più quei chioschi con scritto sopra Gazzetta di Parma.

*CORNICE NON INCLUSA